Carlo è incatenato al trono anche da malato. Sarà costretto a non abdicare: la scioccante rivelazione sul destino del monarca.
Carlo III è salito al trono all’età di 74 anni, un momento in cui la maggior parte delle persone è già in pensione da diverso tempo. Ma lui, invece, per colpa di un destino beffardo, è rimasto bloccato nel regno di Principe di Galles per gran parte della sua vita, sprecando quella fase in cui le energie erano più abbondanti e la salute più salda.
Proprio per questo motivo molti, dentro e fuori i confini del Regno Unito, si aspettavano che Carlo decidesse di abdicare. Così non è stato, e l’incoronazione del sovrano si è svolta lo scorso 6 maggio 2023 in una forma piuttosto sobria e ridotta rispetto alle grandiose incoronazioni del passato, ma è comunque stato un evento gigantesco e spettacolare.
Se in qualche modo l’opinione pubblica si era convinta che in effetti Carlo potesse ancora essere un Re attivo e vitale, nonostante l’età avanzata, allo scoccare del primo anno del suo regno ha dovuto affrontare una notizia terribile.
L’annuncio della malattia e la necessità di sottoporsi alle cure del caso hanno indebolito ulteriormente non soltanto il fisico del Re ma anche la sua immagine pubblica. Un sovrano malato non dovrebbe stare sul trono perché trasmette l’idea di una monarchia debole, inadatta ad essere un saldo punto di riferimento per l’immaginario del Paese.
Perché Re Carlo non può abdicare?
Dopo l’annuncio della malattia e della necessità di cure tempestive, le voci che vorrebbero un’abdicazione immediata da parte di Carlo a favore di William si sono moltiplicate. Nonostante questo, chi conosce un minimo la storia della famiglia Windsor e i meccanismi della Corona britannica, sa che è assolutamente fuori discussione.
Lo ha confermato in una lunga intervista a Gente l’ambasciatore del Belize, Alberto D’Angieri (detto Pupi), profondo conoscitore della monarchia che ha avuto modo di incontrare personalmente Carlo nel corso di molti anni di conoscenza: “Nella Corona britannica l’abdicazione non è prevista, a meno che l’abbandono dei doveri del sovrano non sia l’unica strada per salvaguardare la Corona stessa, com’è accaduto ai tempi di Edoardo VIII”.
Il Re a cui D’Angieri fa riferimento era lo zio della Regina Elisabetta II, fratello di suo padre. Quando era diventato sovrano, alla morte del padre Giorgio V, David Windsor frequentava l’americana Wallis Simpson, una donna sposata e divorziata. Dal momento che il futuro Re voleva assolutamente sposarla e la Corona glielo avrebbe impedito (convolare a nozze con una donna divorziata era inconcepibile per il futuro capo della Chiesa Anglicana), Edoardo VIII abdicò prima ancora che venisse organizzata l’incoronazione.
La sua scelta fu una macchia terribile per i Windsor, estremamente legati all’idea di onore ma soprattutto di servizio senza riserve nei confronti del Regno. Per sottrarre la famiglia dalla vergogna di esser venuta meno al suo dovere, il padre di Elisabetta II e la Regina stessa sono rimasti sul trono fino alla morte, per dimostrare simbolicamente che i Windsor sono degni di sostenere il peso e la responsabilità della Corona. Cresciuto per tutta la vita ammirando due esempi del genere, come si potrebbe pensare che Carlo decida di abdicare? Con ogni probabilità, regnerà fino alla fine dei suoi giorni.